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Viaggi all'estero

Motoviaggio off-road in Croazia, Bosnia e Montenegro

Il mio primo motoviaggio off-road in Croazia, Bosnia e Montenegro

Ciao Gente! Benvenuti in quest’avventura, che mi ha portato a fare il viaggio più tosto fatto finora: la TET sulla penisola Balcanica.

tet balcani moto viaggio off road

Cos’è la TET?

La TRANS EURO TRAIL, è una rete di motociclisti appassionati di fuoristrada, che condividono gratuitamente tracce offroad di tutti i paesi europei, permettendo a chiunque venga da fuori, di poter fare un bel giro sterrato in un paese che non conosce.

Elba, 20 Maggio 2023

L’idea del viaggio nasce al raduno tenere dove conosco Lorenzo e Stefano, che trova in noi dei potenziali compagni di viaggio.

Ci racconta che vorrebbe seguire la TET da Trieste a Tirana, e da lì, partì l’organizzazione della traccia e del viaggio.

Organizzazione del viaggio

Dopo un po’ di videochiamate, si aggiunge Mincio, con una Yamaha XT600E, appena revisionata dall’amico Stefano.

Alla fine, conveniamo insieme di saltare l’Albania per una questione di tempistiche.

Itinerario

Trovate le tracce GPX del viaggio che potete seguire, a questo link: https://www.portuonwheels.it/wp-content/uploads/2025/02/TET-CROAZIA-BOSNIA-MONTENEGRO.zip

Giorno 0 – 3 Settembre 2023

Ci diamo appuntamento a Trieste, o meglio, a Plavje in Slovenia perchè l’appartamento costa meno.

All’arrivo, Stefano dice che ha un problema ai cuscinetti della ruota posteriore e il Mincio ha perso una vite in autostrada!

La mattina dopo sarebbero andati in concessionaria Yamaha per sistemare tutto.

Una volta arrivato anche Lorenzo, andiamo a mangiare all’Osteria de Toni in Italia, passando il confine a piedi.

Giorno 1 – 4 Settembre 2023

La mattina seguente, Stefano e Marco partono presto per la concessionaria Yamaha, io e Lorenzo invece andiamo con calma a fare colazione.

Alle 11 ci chiama Stefano, dicendo che la vite per l’XT600E non si trova e stanno girando un po’ di ferramenta, ci dicono quindi di partire.

stefano e marco con i loro problemi in partenza che discutono
Stefano e Marco con i loro problemi in partenza che discutono

Da qui parte la TET Slovenia, tra divieti di accesso ed erba alta.

Dopo qualche km, varchiamo il confine croato.

Troviamo un po’ di fango dove stranamente non cado, ma Lorenzo scivola, senza farsi nulla.

Tet croata nel Parco naturale Učka e Cicceria
Tet croata nel Parco naturale Učka e Cicceria

La strada non è molto impegnativa ma inizio già ad accusare un po’ di fatica.

Attraversiamo il Parco naturale Učka e Cicceria, un bellissimo altopiano collinare incontaminato.

Ci fermiamo a pranzo verso le 14 ad Abbazzia, in una trattoria a bordo strada.

Ci manca ancora parecchia strada, decidiamo quindi di proseguire su asfalto per 3h fino all’hotel.

Sentiamo Stefano e Marco che finalmente riescono a partire, ci avrebbero raggiunti direttamente la sera.

Percorriamo l’Adriatic Highway, che ci regala un paesaggio incredibile sulle isole Croate.

Vista sull'Adriatic Highway da Carlopago
Vista sull’Adriatic Highway da Carlopago

Arriviamo a Carlopago verso le 18 e facciamo il checkin con lo strano signore croato che non spiccica una parola di inglese, ma riesce a dirci in italiano di chiudere le finestre quella notte perchè sennò cito: “problemi”, “sbatte”!

Riceviamo un messaggio da Stefano, in cui dice che sono con poca benzina in cima alla montagna e che ceneranno lì con un panino.

Si fanno le otto di sera, così io e Lorenzo ci avviamo verso il centro di Carlopago per cercare un posto in cui mangiare.

Verso le 22 arrivano finalmente anche Stefano e Marco, che hanno fatto un bel pezzo di TET, senza scorciatoia stradale come me e Lorenzo. Si aggregano al ristorante mangiando una carbonara visto che il panino che dicevano non l’hanno trovato da nessuna parte!

Giorno 2 – 5 settembre 2023

La notte sentiamo arrivare un vento molto forte, motivo per cui il signore dell’hotel ci disse di chiudere le finestre. 

La mattina, dopo aver fatto colazione nello stesso ristorante, facciamo un rabbocco d’olio alla moto del Mincio con un imbuto ricavato da un bicchiere di carta.

rabbocco olio con un imbuto ricavato da un bicchiere di carta bucato
Rabbocco d’olio con un imbuto ricavato da un bicchiere di carta bucato

Le moto sono parcheggiate in riva al mare e ad un certo punto una raffica fa cadere la mia moto.

All’alba delle 10:30, partiamo, per fermarci poco dopo a rabboccare anche l’olio di Lorenzo.

Percorriamo un pezzo di Adriatic Highway dove il vento è fortissimo. Ci fermiamo per fare una foto ma dalle raffiche non riusciamo a scendere dalle moto, una particolarmente forte fa cadere il Mincio, che viene aiutato da un automobilista che passava di lì.

Iniziamo finalmente a salire verso le vette del Velebit, dove l’asfalto ci abbandona quasi subito.

Dopo aver abbandonato la D8 infatti, inizia quasi subito una pietraia montana con vista mozzafiato sull’arcipelago zaratino.

Vista sull'arcipelago zaratino dal Libinjska kosa
Vista sull’arcipelago zaratino dal Libinjska kosa

Raggiungiamo Libinjska kosa, punto panoramico del Velebit meridionale, dal quale si può vedere gran parte di questa parte della Dalmazia.

Ci addentriamo verso sud est nel parco nazionale di Paklenica, con pietraie difficili, rese ancora più impraticabili a causa del forte vento che arriva dal mare.

Sul punto più difficile in salita, una folata mi fa quasi cadere…

Cima del Libinjska kosa, scalando il Velebit
Cima del Libinjska kosa, scalando il Velebit

Ci lasciamo alle spalle il pezzo più difficile, che mi strema moltissimo, fino a raggiungere l’asfalto in quel di Gračac, dove ci fermiamo a bordo strada per mangiare i panini comprati la mattina.

Dopo pranzo, decido di tagliare la sterrata per la stanchezza e Lorenzo mi segue a supporto, ma ci ribecchiamo tutti dopo pochissimo. 

Il viaggio prosegue fino a Cetina, famosa sorgente del fiume, chiamata occhio della terra. Scopriamo purtroppo che non è l’oasi incontaminata che sembrava, ma è una trappola per turisti.

Sono le 17 e di lì a poco saremmo dovuti entrare in Bosnia. La TET prende un’alta via di montagna per passare il confine, ma stremato come sono, decido di abbandonare i ragazzi per l’asfalto. 

Mentre io entro in Bosnia, i ragazzi arrivano alla “strada” di confine sui monti croato/bosniaci.

Un prato pieno di rocce calcaree, senza una traccia fisica da seguire…

Si fanno le 19 e arrivo all’appartamento. Busso ma non trovo nessuno.

Decido di chiamare al telefono il proprietario, spendendo un sacco di soldi. Ovviamente non spiccica una parola di inglese e dopo aver detto “Booking” una decina di volte, mi mette giù. Dopo qualche secondo, esce dall’appartamento un anziano signore che mi fa il checkin e mi offre una grappa di benvenuto.

Alle 20 arrivano anche i ragazzi che sono tornati sull’asfalto vista la strada impraticabile.

Ovviamente anche a loro viene offerta la grappa di benvenuto dal sorridente anziano.

GRAPPA OFFERTA IN BOSNIA
Grappa offerta in Bosnia

L’appartamento fa molto Shining Hotel, con tanto di stanza segreta e bagno fatiscente.

Ceniamo in centro a Drvar con una pizza fatta di pasta sfoglia.

Giorno 3 – 6 settembre 2023

Ci svegliamo presto per fare un po’ di manutenzione alla catena. Dopo aver lasciato la casa, andiamo a fare il pieno.

Facciamo colazione in centro (come in Croazia, anche qui è usanza dei bar non fare da mangiare, quindi prendiamo caffè al bar e brioche al panificio).

Da Drvar, prendiamo una deviazione per ricongiungerci alla traccia della TET.

Entriamo in un fitto bosco, dove vediamo i primi cartelli di pericolo mine.

Pericolo mine sulle strade sterrate bosniache
Pericolo mine sulle strade sterrate bosniache

La traccia si fa sempre più umida, con molto fango dove scivolo.

Strade infangate in Bosnia
Strade infangate in Bosnia

E ancora.

E 3.

Dopo avermi aiutato 3 volte, Stefano è un po’ deluso dalle mie capacità.

Gli confesso che ho sottovalutato la TET che sta avendo la meglio su di me.

Sono stremato, e un po’ deluso da me stesso, decido quindi di separarmi dai ragazzi per non rallentarli troppo.

Proseguo il viaggio su una strada sterrata semplice che continua per parecchi km, e mentre panino preso la mattina, i ragazzi raggiungono Šatorsko Jezero.

Lago di Ramsko
Lago di Ramsko in Bosnia

Arrivo finalmente a Prozor-Rama, sul lago di Ramsko dove faccio il checkin in appartamento. 

Sono le quattro del pomeriggio, mi godo la birra di benvenuto e decido di fare tutto con estrema calma per riposare e riprendermi.

Intanto i ragazzi vanno avanti con la traccia sterrata in Bosnia inoltrata tra Glamoč e Kupres, non ho loro notizie per un po’…

Finalmente ricevo un messaggio da Lorenzo che recita:

“Mi si è rotto il cuscinetto dietro
Siamo qui da un meccanico che sta chiamando in giro
Probabilmente dormiamo qui”

La moto di Stefano dal meccanico bosniaco per la sostituzione dei cuscinetti posteriori
La moto di Stefano dal meccanico bosniaco per la sostituzione dei cuscinetti posteriori

Sono fermi a Kupres, a 1 ora da dove sono io.

Decido di andare a comprare la cena per tutti nel caso riescano a raggiungermi.

Chiedo al proprietario dell’appartamento dove si trova il market più vicino e lui mi dice che sta a 2km. Quindi poggia la forchetta, si alza e sale in macchina dicendomi che mi da un passaggio lui.

Io insisto dicendogli che non c’è bisogno, posso andare a piedi o in moto, allora mi dice che se voglio posso prendere in prestito la sua bici.

Accetto volentieri il giro in bici bosniaco e vado a comprare delle provviste.

Al ritorno mi chiede dove sono i ragazzi e gli spiego la situazione, mostrandogli la foto della moto di Lorenzo.

Lui si offre di andare a prenderli ma ormai i ragazzi hanno deciso di rimanere a Kupres perchè la moto è ancora in riparazione.

Un po’ dispiaciuto della mia solitudine, mi invita a stare al tavolo con lui e mi offre la cena.

Parliamo un po’ e mi insegnano qualche parola in Bosniaco.

Intanto i ragazzi mangiano al ristorante e gli viene offerta una stanza in hotel.

Giorno 4 – 7 settembre 2023

La mattina del 7 settembre mi regala una splendida alba sul lago (dove mi mangio le mani a causa del forte vento che mi impedisce di usare il drone).

Stefano e il Mincio riprendono la traccia della TET, mentre Lorenzo aspetta che il meccanico vada a prendere il pezzo nell’altra città per finire i lavori velocemente.

Parto anche io in direzione Mostar, passando per il parco naturale di Blidinje dove vengo incantato dalla valle del Blidinje jezero con i suoi toni tenui che mi trasmettono un senso di pace.

In moto nel parco naturale di Blidinje
In moto nel parco naturale di Blidinje

Faccio una pausa sul lago e anche qui mi mangio le mani per colpa del vento.

La bellezza dei paesaggi, mi tranquillizza, facendomi godere ancora di più i km di solitudine.

Intanto Stefano e Marco, si godono la strada sopra al Ramsko Jezero, dove ho passato la notte io.

Arrivo a Mostar e faccio il checkin in hotel per l’ora di pranzo, dove mangio il pane e salame comprato al market la sera prima.

Mi faccio una doccia, dove lavo anche i vestiti e li stendo in balcone.

Mi sento riposato e decido di fare un primo giro di ispezione a Mostar.

Alle quattro del pomeriggio arriva anche Lorenzo e facciamo un altro giro in città.

Mi spiega che ha fatto la strada diretta da Kupres a Mostar e quando alle 19 arrivano gli altri, Lorenzo dice ai ragazzi la spesa del meccanico… Stefano con lo stesso problema il primo giorno, pagò 80€ al concessionario italiano, Lorenzo non ha pagato nulla!!! Nemmeno il prezzo del pezzo di ricambio! La gentilezza del popolo bosniaco è incredibile.

Dopo aver reso la facciata dell’hotel impresentabile con i nostri panni stesi, andiamo a cenare in centro a Mostar dove ci rimpilziamo di specialità locali.

I nostri panni appesi al balcone dell'hotel
I nostri panni appesi al balcone dell’hotel

Giorno 5 – 8 settembre 2023

Ci svegliamo finalmente in un hotel in cui abbiamo la colazione, in questo modo, riusciamo a metterci in moto presto, intorno alle 9.

Nemmeno il tempo di uscire dal cancello dell’hotel, che la moto del Mincio, inizia a fare un rumoraccio.

Ci fermiamo davanti all’hotel per capire il problema e dopo un po’ di test con il voltmetro, Stefano individua il problema, il motorino di avviamento.

Questo infatti continua ad andare, anche senza chiave, e così la batteria della moto va a terra. 

Proviamo con un jumper a farla ripartire ma il motorino di avviamento ciuccia tutta l’energia.

La signora dell’hotel viene in nostro soccorso chiamando un meccanico, questo però, non molto d’aiuto ci suggerisce di staccare il motorino e di partire a spinta, cosa non molto congrua al nostro tipo di viaggio!

Stefano però ha un’illuminazione! Chiede al meccanico di montare un pulsante tra la batteria ed il motorino d’avviamento, in questo modo, per accendere la moto, si accende il circuito e una volta accesa si taglia la corrente all’avviamento.

Il meccanico va a comprare il pulsante, monta tutto e… Funziona!

Problema al motorino di avviamento della XT600E di Marco
Problema al motorino di avviamento della XT600E di Marco

In tutto ciò si fa l’ora di pranzo, e mangiamo accampati davanti all’hotel un po’ di pane e salame.

All’alba delle 14:30, partiamo, saltando il primo pezzo sterrato della giornata da Mostar fino al confine con il Montenegro passando per il Parco nazionale di Sutjeska.

Percorriamo la valle del fiume Drina, prima molto naturalistica e poi molto trasandata, fino a raggiungere la frontiera.

Sono le 18.30 e i ragazzi decidono di fare almeno l’ultimo pezzo della TET prima di arrivare in appartamento. Visto il crepuscolo, io mi defilo e tiro dritto verso Pluzine, passando per lo spettacolare Piva Canyon.

Faccio il checkin e mi doccio con calma, dei ragazzi però ancora nessuna notizia.

Dopo dei tentativi falliti di invio SMS, verso le nove ricevo un messaggio da Stefano:

“Ciao Daniele, si è ripresentato il problema alla moto del Mincio. Ora siamo circa a 8/10 km in linea d’aria, dall’alloggio. Siamo sulla traccia in mezzo al nulla. Cerchiamo di ripartire. Ti facciamo sapere”

La moto di Marco che si blocca al buio su una strada sperduta in Montenegro
La moto di Marco che si blocca al buio su una strada sperduta in Montenegro

Arrivano dopo mezz’ora e a quel punto è la moto di Lorenzo ad essere stremata a forza di ricaricare la batteria del Mincio.

Dopo dei tentativi falliti di farla partire, la abbandoniamo parcheggiata in strada e andiamo nell’unico ristorante aperto.

Sono ormai le dieci passate e l’unica cosa che ci possono servire è il gulash che ci sorprende dalla sua bontà, anche se forse è stata la fame a farcelo godere di più…

Giorno 6 – 9 settembre 2023

Lorenzo e Marco decidono di proseguire su asfalto con me, in quanto quest’ultima tappa di TET, sarebbe stata la più lunga.

Stefano però vuole farla tutta, per lui, cito, “la TET è la TETTA!” Decide di proseguire da solo svegliandosi alle 7.

Noi al invece ci alziamo con calma alle 9. Io e Lorenzo andiamo in doppio a cercare la colazione in un market perchè nessun bar vende brioche.

Partiamo che ormai sono le 11. Risaliamo il Piva Canyon raggiungendo il suo punto panoramico più alto, la vista da lì è impagabile, e finalmente la tregua del vento, mi permette di fare qualche ripresa aerea!

Piva canyon visto dall'alto con il drone
Piva canyon visto dall’alto con il drone

Dopo qualche km, ci addentriamo nel meraviglioso Parco nazionale di Durmitor, un posto spettacolare, incredibile con le sue doline dai toni gialli e le montagne rocciose di sfondo…

Parco Nazionale del Durmitor in Montenegro
Parco Nazionale del Durmitor in Montenegro

Proseguiamo per molti km lungo il noioso Tara Canyon, paragonabile a una qualsiasi strada di montagna lombarda, e ci fermiamo a pranzare in un camping.

Continuiamo fino alla triste capitale, Podgorica, praticamente una zona industriale…

Lasciamo alle spalle la città e ci dirigiamo verso la serpentina di Kotor, una strada di tornanti a strapiombo sul fiordo di Cattaro.

Ci godiamo lo splendido tramonto in questa danza discendente verso il livello del mare.

Vista sui fiordi di Cattaro
Vista sui fiordi di Cattaro

Arrivamo all’appartamento verso le 18.

Dopo un’ora arriva Stefano che ci dice non essere riuscito a fare tutta la TET perchè a metà giornata si è accorto di aver perso un bagaglio per strada!

È tornato indietro ma non l’ha trovato, ha dovuto quindi scendere in città a comprare i vestiti persi…

Sistemiamo i bagagli e andiamo a cena in centro a Kotor, dove ci premiamo con una super grigliata mista buonissima. Ovviamente dopo un’abbuffata del genere, passeggiamo per il centro città, un borgo medievale molto particolare.

Giorno 7 – 10 settembre 2023

L’ultimo giorno di viaggio ci lascia Cattaro alle spalle.

Partiamo in direzione Dubrovnik dove ci fermiamo per vedere il centro (morendo di caldo) e pranziamo nel panificio di un centro commerciale.

Proseguiamo prendendo l’autostrada fino a Spalato.

Il telepass europeo fa le bizze ma alla fine funziona.

Arrivati a Spalato facciamo spesa per la cena in nave e ci imbarchiamo.

Conquistiamo un tavolo in cui mangiare e ci mettiamo a chiaccherare del viaggio, di moto e viaggi futuri…

Giorno 8 – 11 settembre 2023

La mattina dopo, arrivati ad Ancona ci separiamo e ci salutiamo.

È incredibile come quelli che fino a una settimana prima erano degli sconosciuti, siano diventati degli amici con cui poter scherzare, dei compagni di viaggio a cui affidare la propria vita.

Devo ringraziarli della pazienza nei miei confronti, non avrei dovuto prendere sotto gamba la TET!

Una nota per me: allenare la resistenza e le skills in enduro, specialmente sul fango!

Grazie per aver letto il mio articolo! Se vuoi vedere tutti i dettagli della mia avventura, guarda il video completo qui sotto. E se pensi che questo articolo possa essere utile a qualcuno, condividilo sui social media!